Non so se sarà una possibile tappa ma propongo di valutare le Gole dell'Acheronte, si tratta di un posto incredibilmente suggestivo e c'è la possibilità di dormire "quasi" sopra al fiume Acheronte...... da li a piedi si può risalire a piedi lungo il fiume dentro forre bellissime e acque cristalline che sgorgano da fessure nelle rocce... il primo impatto è terribile... l'acqua è fredda ma poi salendo, ci si abitua e procedendo diventa un piacere unico...
https://www.tripadvisor.it/Attracti...ion_Epirus.html
per darvi un'idea... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Oggetto: Re: Greece Land Cruising 2021
Oggetto: Re: Greece Land Cruising 2021
Bello!
Oggetto: Re: Greece Land Cruising 2021
Spettacolo!!!
Oggetto: Re: Greece Land Cruising 2021
Meta mooolto interessante.
Possibile che riesca a far parte del gruppo almeno una settimana.
Possibile che riesca a far parte del gruppo almeno una settimana.
Oggetto: Re: Greece Land Cruising 2021
Sicuramente molto suggestivo e nei pressi di dove il viaggio avrà inizio: è probabile che farà parte di una delle prime tappe.sbrune ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Sarebbe fantastico.eruzione ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Oggetto: Re: Greece Land Cruising 2021
Mi sentirei di suggerirvi le gole di Vickos, io sono rimasto veramente colpito dalle gole e la zona dove si trovano: natura allo stato brado, pochissimi centri abitati e sterrati a non finire. Appena sbarcati se non ricordo male c'è un paio d'ore di trasferimento ma può tornare "di strada" per le meteore.
Oggetto: Re: Greece Land Cruising 2021
solo la foto mi fa impressione, non potrei mai stazionare dove sta quella persona.molto bello ma...non potrei.
Oggetto: Re: Greece Land Cruising 2021
Tranquillo Andrea, ti imbraghiamo con il verro :lol:
andreaPE ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Tranquillo Andrea, ti imbraghiamo con il verro :lol:
Oggetto: Re: Greece Land Cruising 2021
Tutto spettacolare, sono già carico!!!
Oggetto: Re: Greece Land Cruising 2021
Una delle (molto) probabili tappe sarà Nauplia, un comune della Grecia situato nella periferia del Peloponneso (unità periferica dell'Argolide).
Il suo nome deriva da Nauplio, figlio di Poseidone e Amimone, padre di Palamede. Grazie alla sua posizione, sembra sia stato un avamposto di origine straniera e la tradizione dice che era una colonia egiziana.
Secondo Strabone, l'origine del nome era legato al fatto che si trattava di un luogo dove erano ancorate le navi, da cui avrebbe preso nome il personaggio mitologico di Nauplio[5], mentre secondo un'altra tradizione fu Nauplio il fondatore di Nauplia.
Nel 628 a.C. al tempo della seconda guerra messenica fu conquistata da Argo che prese il suo posto nella confederazione, poiché era semplicemente il porto di Argo. I cittadini espulsi si rifugiarono in territorio di Sparta, dove ricevettero la città di Metone in Messenia.
Passò sotto il dominio dei Romani e quindi dei Bizantini fino al 1205. Nella seconda metà del X secolo fu bersaglio delle incursioni dell'Emirato di Creta; nel 1032 la flotta bizantina sconfisse una flotta musulmana. Nel 1205 i crociati fondarono la signoria di Argo e Nauplia nel Principato d'Acaia. Nel 1212 il principe Jofre la cedette a Ottone de La Roche, signore di Atene. Nel 1308 passò alla casa di Brienne, che perse Atene nel 1311 ma mantenne Argo e Nauplio. Nel 1356 passò agli Enghien e nel 1388 fu venduta a Venezia da Maria d'Enghien, figlia di Guglielmo e vedova di Pietro Cornaro. Firmò trattati con i Menteshe nel 1403 e nel 1407 e con gli Ottomani nel 1419 e nel 1479. Fu attaccata quattro volte dagli Ottomani: nel 1396/1397 e nel 1426/1427 da Yakub Bey, enl 1463 da Mahmud Pasha che lo occupò brevemente, e poi tra il 1500 e il 1592 quando fu difesa dalla popolazione greca, da italiani e da albanesi stradioti. Il trattato del 1503 la riconobbe a Venezia. Il porto della città bassa fu fortificato.
Nauplia fu poi strappata ai veneziani dagli Ottomani nel 1540 dopo un assedio durato tre anni, ma la città rimase nelle mire della Serenissima finché Francesco Morosini - nel frattempo eletto doge - non la riconquistò nel 1686, nel corso della guerra di Morea. Nauplia, ribattezzata "Napoli di Romània", fu eretta a capitale della Morea e della provincia di Romània (comprendente Argo, Tripoli e Corinto); contemporaneamente, Morosini diede grande impulso alla ripopolazione della città e al rafforzamento delle fortificazioni. Nauplia fu tuttavia fatale al Morosini, che vi morì il 6 gennaio 1694 quando si trovava a bordo della sua galea in veste di comandante della flotta.
Gli anni successivi videro grandi opere di ricostruzione e fortificazione dei veneziani. Nel 1715 i turchi del sultano Ahmed III entrarono in Nauplia, massacrando la popolazione civile e la guarnigione veneziana. La sovranità ottomana, poi sancita dalla pace di Passarowitz (1718), sarebbe durata fino al 1829, quando in occasione dell'indipendenza della Grecia (essendo Atene ancora in mano agli ottomani) Nauplia ebbe l'onore di diventare la prima capitale del neonato stato ellenico.
Da vedere, a Nauplia, sparandosi una bella scalinata a piedi (che fa sempre bene alla salute), c'è Palamidi, una fortezza veneziana.
La fortezza fu un progetto molto grande e ambizioso, ma fu terminata in un periodo relativamente breve dal 1711 al 1714. È una tipica fortezza barocca basata sui piani degli ingegneri Giaxich e Lasalle. Venne impiegata per la difesa del Regno di Morea durante la guerra tra Ottomani e Veneziani nella settima guerra turco-veneziana.
Nel 1715 venne conquistata dai Turchi e rimase sotto il loro controllo fino al 1822, quando arrivarono i Greci.
Gli otto bastioni della fortezza furono in origine intitolati ai "provveditori" veneziani. Tuttavia, quando cadde nell'Impero ottomano, i bastioni ricevettero nomi turchi. Infine, quando i greci rovesciarono i turchi, i bastioni furono ribattezzati con nomi di antichi capi ed eroi greci (Epaminonda, Milziade, Leonida, Focione, Achille, Temistocle), i due rimanenti bastioni furono intitolati a Sant'Andrea (Agios Andreas) e al francese Philhellene Robert, che morì in battaglia sull'Acropoli di Atene; la "Milziade" fu usata come prigione e tra le sue mura si trovava anche Teodoros Kolokotronis, eroe della rivoluzione greca.
La fortezza domina una vista impressionante sul Golfo Argolico, sulla città di Nauplia e sulla campagna circostante. Ci sono 913 gradini nella scala a chiocciola dalla città alla fortezza. Tuttavia, per raggiungere la cima della fortezza ce ne sono oltre un migliaio. La gente del posto nella città di Nauplia dirà che ci sono 999 gradini verso la cima del castello.
Il suo nome deriva da Nauplio, figlio di Poseidone e Amimone, padre di Palamede. Grazie alla sua posizione, sembra sia stato un avamposto di origine straniera e la tradizione dice che era una colonia egiziana.
Secondo Strabone, l'origine del nome era legato al fatto che si trattava di un luogo dove erano ancorate le navi, da cui avrebbe preso nome il personaggio mitologico di Nauplio[5], mentre secondo un'altra tradizione fu Nauplio il fondatore di Nauplia.
Nel 628 a.C. al tempo della seconda guerra messenica fu conquistata da Argo che prese il suo posto nella confederazione, poiché era semplicemente il porto di Argo. I cittadini espulsi si rifugiarono in territorio di Sparta, dove ricevettero la città di Metone in Messenia.
Passò sotto il dominio dei Romani e quindi dei Bizantini fino al 1205. Nella seconda metà del X secolo fu bersaglio delle incursioni dell'Emirato di Creta; nel 1032 la flotta bizantina sconfisse una flotta musulmana. Nel 1205 i crociati fondarono la signoria di Argo e Nauplia nel Principato d'Acaia. Nel 1212 il principe Jofre la cedette a Ottone de La Roche, signore di Atene. Nel 1308 passò alla casa di Brienne, che perse Atene nel 1311 ma mantenne Argo e Nauplio. Nel 1356 passò agli Enghien e nel 1388 fu venduta a Venezia da Maria d'Enghien, figlia di Guglielmo e vedova di Pietro Cornaro. Firmò trattati con i Menteshe nel 1403 e nel 1407 e con gli Ottomani nel 1419 e nel 1479. Fu attaccata quattro volte dagli Ottomani: nel 1396/1397 e nel 1426/1427 da Yakub Bey, enl 1463 da Mahmud Pasha che lo occupò brevemente, e poi tra il 1500 e il 1592 quando fu difesa dalla popolazione greca, da italiani e da albanesi stradioti. Il trattato del 1503 la riconobbe a Venezia. Il porto della città bassa fu fortificato.
Nauplia fu poi strappata ai veneziani dagli Ottomani nel 1540 dopo un assedio durato tre anni, ma la città rimase nelle mire della Serenissima finché Francesco Morosini - nel frattempo eletto doge - non la riconquistò nel 1686, nel corso della guerra di Morea. Nauplia, ribattezzata "Napoli di Romània", fu eretta a capitale della Morea e della provincia di Romània (comprendente Argo, Tripoli e Corinto); contemporaneamente, Morosini diede grande impulso alla ripopolazione della città e al rafforzamento delle fortificazioni. Nauplia fu tuttavia fatale al Morosini, che vi morì il 6 gennaio 1694 quando si trovava a bordo della sua galea in veste di comandante della flotta.
Gli anni successivi videro grandi opere di ricostruzione e fortificazione dei veneziani. Nel 1715 i turchi del sultano Ahmed III entrarono in Nauplia, massacrando la popolazione civile e la guarnigione veneziana. La sovranità ottomana, poi sancita dalla pace di Passarowitz (1718), sarebbe durata fino al 1829, quando in occasione dell'indipendenza della Grecia (essendo Atene ancora in mano agli ottomani) Nauplia ebbe l'onore di diventare la prima capitale del neonato stato ellenico.
Da vedere, a Nauplia, sparandosi una bella scalinata a piedi (che fa sempre bene alla salute), c'è Palamidi, una fortezza veneziana.
La fortezza fu un progetto molto grande e ambizioso, ma fu terminata in un periodo relativamente breve dal 1711 al 1714. È una tipica fortezza barocca basata sui piani degli ingegneri Giaxich e Lasalle. Venne impiegata per la difesa del Regno di Morea durante la guerra tra Ottomani e Veneziani nella settima guerra turco-veneziana.
Nel 1715 venne conquistata dai Turchi e rimase sotto il loro controllo fino al 1822, quando arrivarono i Greci.
Gli otto bastioni della fortezza furono in origine intitolati ai "provveditori" veneziani. Tuttavia, quando cadde nell'Impero ottomano, i bastioni ricevettero nomi turchi. Infine, quando i greci rovesciarono i turchi, i bastioni furono ribattezzati con nomi di antichi capi ed eroi greci (Epaminonda, Milziade, Leonida, Focione, Achille, Temistocle), i due rimanenti bastioni furono intitolati a Sant'Andrea (Agios Andreas) e al francese Philhellene Robert, che morì in battaglia sull'Acropoli di Atene; la "Milziade" fu usata come prigione e tra le sue mura si trovava anche Teodoros Kolokotronis, eroe della rivoluzione greca.
La fortezza domina una vista impressionante sul Golfo Argolico, sulla città di Nauplia e sulla campagna circostante. Ci sono 913 gradini nella scala a chiocciola dalla città alla fortezza. Tuttavia, per raggiungere la cima della fortezza ce ne sono oltre un migliaio. La gente del posto nella città di Nauplia dirà che ci sono 999 gradini verso la cima del castello.
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