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Giovedì, 17 Gennaio 2019, 13:58
Quest´anno le vacanze invernali sono state all´insegna del caldo e del sud America, partito il 7 dicembre 2018 sono rientrato il 13 gennaio 2019 trascorrendo tale periodo viaggiando esclusivamente su vettura, percorrendo un anello lungo Cile e Argentina.
Ecco le mappe di massima col percorso, il primo link e´la parte uno e il secondo la parte due
https://goo.gl/maps/Y3jLEYPEtFk
https://goo.gl/maps/XshdohmUTrk
38 giorni
17000 km fatti
Partenza da santiago del cile e rientro su santiago del cile
Vettura affittata : Pick up Nissan NP 300 4x4 con ridotte.
Il viaggio e´stato pianificato nel dettaglio prima di partire, ovvero prenotazione volo di andata e ritorno, prenotazione auto per il tempo necessario, e primo hotel a Santiago.punto.
Fatta questa analisi dettagliata del viaggio sono partito sapendo che in qualche maniera volevo arrivare a Ushuaia e che volevo vedere il deserto dell´Atacama, il perito moreno e che volevo farmi dei passi andini ad almeno 5000 metri di quota. In mezzo a questi “appuntamenti” ci ho poi messo i vulcani, il giro dei laghi, il fitz roy, il parco torres del paine, la penisola di valdes, buenos aires, mendoza, cordoba, salta, bariloce e la parte andina a nord.
Strutturando il viaggio completamente on the road si devono prevedere dei pro e dei contro rispetto alla movimentazione con aereo. Il primo “contro” e´che ci saranno giorni noiosi, in cui si attraverseranno aree vastissime sempre uguali come la pampa argentina a sud, chilometri e chilometri tutti uguali, sul dritto. Altro contro e´che ovviamente si va in contro a rotture del veicolo, incidenti, insomma bisogna mettere in conto che magari si buchera´una gomma (per esempio) nel bel mezzo del nulla piu´assoluto e bisogna essere pronti a, quasi, ogni evenienza.
I pro sono che si vedono posti che non si vedrebbero giarando a spot in aereo, che si ha la percezione della vita del paese, che ci si inserisce di piu´ nel contesto.
Il viaggio prevedeva ovviamente grandi trasferimenti su sterrato, visto che parte delle strade di collegamento patagoniche non sono asfaltate. La camioneta (cosi vengono chiamati i pick up in sud America) ha digerito in maniera ottimale tole ondulee, buchi grossi come voragini, ghiaioni infiniti , rocce e qualche spanciata in prossimita´dei dislivelli per il passaggio dei torrenti, ha digerito tratti fangosi, i 5000 metri in altitudine e ci ha portato a casa senza il minimo problema.
Sono stati attraversati molte volte e senza problemi i confini tra cile e argentina con ennesse procedure doganali e di immigrazione (avendo i documenti necessari per lo sconfinamento della vettura), personale sempre molto cortese. Polizia , gendarmeria , carabinieros sempre molto gentili e presenti per le strade.
Insomma un viaggio che consiglio avendo un po´ di spirito di adattamento, senza grossi rischi e in posti fantastici
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