Iniziamo l'anno nuovo continuando a sognare nuove avventure e nuovi viaggi.
Questo è e resta una certezza, per la prossima estate.
Nei giorni scorsi mi sono incontrato con "il nostro" iu2 (Eugenio), a casa sua, e abbiamo iniziato a mettere giù un po' di idee per una parte del viaggio, quella che interesserà il Peloponneso.
Ci siamo concentrati, per il momento, su un'area che lui conosce molto bene, avendo lì casa e andandoci da circa 20 anni, più precisamente quella intorno a Neapolis.
Neapolis è una cittadina di circa 2000 abitanti sulla costa interna della Laconia orientale, la punta estrema del Peloponneso, ad appena 150 chilometri dalla leggendaria città di Sparta, che non mancheremo certo di visitare.
La città moderna si trova a poca distanza dal luogo dove sorgeva Voies, una antichissima città di origine micenea fondata nel 2000 a.C., dove una leggenda sostiene fosse arrivato anche Enea, il condottiero troiano in fuga dopo la distruzione della sua città da parte degli Achei. Enea avrebbe anche fondato a poca distanza Afrodisia, Itis e Sidis formando la cosiddetta Tripoli della Laconia che in periodo miceneo furono alcune delle città più ricche del Peloponneso.
Da un’analisi storica risulta evidente che Voies fu uno dei centri di maggior importanza della zona fino al momento della conquista romana della Grecia, nel corso del II secolo a.C., quando la città venne abbandonata dopo che l’esercito di Roma incendiò gli edifici più importanti. Oggi Neapolis fa parte insieme ad altri centri minori della municipalità di Vatika, integrata nel più grande comune di Malvasia (altra località che visiteremo e che riserva incredibili sorprese), che si trova sulla costa opposta della Laconia.
Tra le varie cose viste insieme, tra cui sue fotografie meravigliose dei dintorni, poco a sud di Neapolis si arriva a Pounta dove è possibile prendere un traghetto che in quindici minuti arriva ad una piccola ed incantevole isola, Elafonisos, che potrebbe valer la pena andare a visitare e, magari, dove passare al mare una mezza giornata.
Una vista dell'isoletta di Elafonisos:
Elafonisos è l’isola dei cervi. Così perlomeno dice il suo nome, la cui etimologia è semplice, visto che viene da elafi = cervo, nisi = isola. Di cervi non credo che ne vedremo, ma non ha importanza: scopriremo le sue spiagge.
A sud di Elafonisos c'è un'altra bellissima isola, più grande, meno frequentata, quasi selvaggia, anch'essa raggiungibile in traghetto e dove poter girare, visitare e magari fermarci per una notte.
E' l'isola di Kithira o Kythira, questa:
"Isola dei dolci segreti e delle feste del cuore". Questa citazione di Beaudelaire, dalla sua poesia "Un viaggio a Citera", esprime appieno l’essenza di quest’isola. La poesia prosegue: "… Dell'antica Venere il superbo fantasma si libra sui tuoi mari come un aroma, riempendo gli animi d'amore e di languore...". Albe, tramonti, passeggiate sui suoi sentieri, sulle spiagge quasi deserte, ritmi calmi, sapori e fragranze; Kythira è un'isola quasi magica, meravigliosa, ma va assolutamente vissuta in completa adesione spirituale con la terra che si pesta, il mare in cui ci si immerge, sotto i caldi raggi del sole.
La leggenda narra che a Kythira è nata Afrodite (Venere), e non c’è da stupirsi, la storia invece racconta che quest’isola ha visto passare le civiltà minoiche, bizantine, veneziane, le immancabili incursioni dei turchi, piccoli periodi di dominio russo ed infine l’influenza della Francia e dell’Inghilterra.
Kythira (alias Kithira, Kythera, Citera, Cerigo, Tsirigo) ha 3973 abitanti (censimento 2011) residenti nei numerosissimi villaggi compresi in una superficie di circa 280 Km quadrati, con oltre 50 Km di costa. Dista 120 miglia nautiche dal porto del Pireo e 12,5 miglia nautiche da Capo Maleas, prefettura di Lakonia, punta del "terzo dito" del Peloponneso e luogo in cui il mar Ionio si fonde con l’Egeo. L'isola è collinare e il punto più alto supera appena i 500 metri s.l.m., formata da colline, altipiani, valli piuttosto fertili, veri e propri canyon, con punti di notevole interesse sul piano naturalistico. Il terreno accidentato e le scogliere sono state modellate dai venti che soffiano nella zona, lasciando comunque una serie di spiagge incantevoli, quasi mai collegate fra loro da una viabilità costiera e raggiungibili dal centro dell'isola mediante strade talvolta asfaltate, talvolta sterrate ma di facile percorribilità, in pochi casi più impegnative, alcune raggiungibili solo dal mare, in particolare nella costiera occidentale, più selvaggia, dove la roccia imponente si getta direttamente sul mare. Le baie sono di diverse dimensioni, ospitando spiagge e alcuni dei pochi villaggi costruiti sul mare.
L'isola si trova praticamente alla confluenza di tre mari: lo Ionio, l'Egeo e il mar Cretese.