Messaggi: 9600 Residenza: Stra (VE)
Sabato, 08 Novembre 2014, 12:32
Figurati, è un piacere.
Anche se, dopo averci lavorato una vita, mi mette un filo di tristezza constatare come l'ago della bilancia si stia spostando sempre più a favore del Far East, non riesco a fare a meno di tenere d'occhio di tanto in tanto quello che avviene nel mondo delle due e delle quattro ruote. :)
Quando l'azienda per cui lavoravo prima di mettermi in proprio (e mi è successo con due grosse realtà, una impegnata nella componentistica, l'altra nella produzione di veicoli completi) fino a una quindicina di anni fà mi spediva per lunghi mesi a seguire la produzione nella Rep. Pop. Cinese e a Taiwan, avevo la netta sensazione che stessimo insegnando a "quelli là" non solo a lavorare con i nostri standard qualitiativi ma anche , piano piano, ad assorbire quelle doti che finora aveva fatto la differenza: la creatività, l'estro, la fantasia, l'originalità, il gusto.
Quando nel corso di una delle ultime trasferte, grazie al rapporto di amicizia che si era ormai creato con il nostro principale interlocutore locale, venni ammesso in un modernissimo centro di design (sovvenzionato dal loro governo ) che a Taipei lavorava già sia per la moto , che per l''auto e i quad, ho compreso che per noi - inseso come mondo occidentale- stava finendo un'epoca.
In quell'occasione, oltre a conoscere un piccolo ma affiatato staff di disegnatori taiwanesi formatisi in centri stile del volore di Pasadena, Torino e Monaco (mica solo noi Italiani, abbiamo il vizio di tagliarci le palle da soli...) oltre a machcine "copiatrici Mitutoyo dell'ultima genrrazione cui in fondo ero abituato, vidi per la prima volta in vita mia lavorare una macchina per la prototipazione rapida...segno che dopo essere diventati i più bravi a copiare, e in seconda battuta magari a migliorare a parità di prezzo, i nostri partners (ormai ex partners e diventati competitors) avevano cominciato anche a creare.
Da quell'ultimo soggiorno a Taiwan tornai sconvolto: per la prima volta avevo visto pensare e realizzare prodotti con un'estetica e una funzionalità globale paragonabile, e in proiezione potenzialmente superiore, a quello che veniva prodotto nel vecchio continente.
Adesso si tratta di capire se gli serviremo a qualcosa, oltre che come bacino di utenza altrimenti potrebbero anche pensare di abolirci, facendo di noi un serbatoio di manodopera a basso costo alla stregua dell'Africa...
Purtroppo stà succedendo in ogni settore produttivo, ed è destinata ad aumentare questa tendenza, chi pensa che le merci prodotte in cina siano solo di bassa qualità purtroppo si sbaglia di brutto, ormai la tecnologia avanzata stà prendendo piede anche lì, di tempo x vantarsi del nostro made in italy ne abbiamo sempre meno, se poi guardiamo la tassazione italica abbiamo fatto bingo, ci stiamo suicidando commercialmente.