Per noi è stata una bella soddisfazione: 25.000 km, fatti quasi esclusivamente su piste più o meno percorribili, anche dove si potevano percorrere più tranquille strade asfaltate. Ci sono stati dei giorni di relax (pochi a dire il vero) e giorni molto duri, al limite della sopportazione, ma grazie anche al prezioso supporto di mia moglie Tiziana siamo riusciti a proseguire a testa bassa e a portare a termine l'impresa.
Lungo la traversata, che ci portato ad attraversare 16 diversi Stati, abbiamo incontrato persone di tutte le razze e credo, turisti e viaggiatori più o meno sprovveduti. E' stata sicuramente una bella e positiva esperienza di vita che ci lascerà un segno indelebile nel cuore e nella mente.
Questa terza tappa, che ci ha portato a visitare il sud della Namibia, il Sudafrica, Lesotho, Swaziland ed il sud del Botswana, è stata una vera vacanza. Abbiamo visitato una quindicina di parchi e, a parte Cape Town (città tra l'altro bellissima), solo natura e animali. Tanti animali. Per dare l'idea della nostra passione verso la fauna e la flora vi posso dire che solo nel Kruger Park abbiamo percorso 1000 km (lo abbiamo percorso in lungo e in largo) e nel Central Kalahari altri 750 (da sud a nord). La passione degli animali e della natura ci portava a fare safari anche di 12 ore al giorno, ritornando al campo stanchi ma eccitati per quello che avevamo visto e le emozioni che avevamo provato.
Ora il Boss, dopo 36.000 km di piste africane, sta riposando a Windhoek in Namibia pronto per la prossima tappa.
Il contachilometri segna 430.000 km, portati egregiamente. Nessun problema meccanico a parte gli ammortizzatori da rigenerare. Nell'attraversata ho sostituito le pastiglie dei freni in Angola ed un tagliando a Windhoek, nient'altro. A dire il vero l'ultima volta avevo portato gli ammortizzatori posteriori per essere revisionati e li ho montati prima di intraprendere questa ultima tappa. Al prossimo nostro arrivo a Windhoek un altro bel tagliando, sostituzione pneumatici, dischi freni posteriori e montaggio dei due ammortizzatori anteriori (li ho portati in Italia per essere revisionati).
Ora abbiamo incominciato la risalita che ci porterà nel versante orientale. Purtroppo l'attuale situazione politica probabilmente non ci permetterà di raggiungere Alessandria in Egitto ma ci costringerà a fermarci prima. Comunque la speranza è sempre l'ultima a morire.
Questo il nostro percorso:
Posto alcune foto delle centinaia che ho scattato, sperando di poter trasmettere anche a voi le emozioni che noi abbiamo provato in questo stupendo viaggio.
Dopo alcuni giorni trascorsi a Windhoek per preparare il Boss e per fare alcuni acquisti, si parte verso sud costeggiando il deserto del Namib. Ci eravamo già stati sei anni fa ma il panorama non delude neanche questa volta.
Entrati in Sudafrica visitiamo il parco di Agrabies con la sua suggestiva cascata dove passa l'Orange river.
Si punta verso sud e precisamente nel parco Namaqua dove, solo in questo periodo, i prati si colorano con dei bellissimi fiori. Lungo la costa troviamo anche una colonia di foche.
Ancora più a sud ci fermiamo a Bird Island Reserve dove c'è una movimentata colonia di sule.
Ancora pochi chilometri e si giunge a Città del Capo, città ordinata e simpatica dove ci fermeremo tre giorni. Fortunatamnete l'ultimo giorno le nubi si diradano e il vento non soffia più così riusciamo a salire anche sulla table mountain.
Non si poteva fare a meno di fermarsi al Capo di Buona speranza falsamente indicato come punto più a sud dell'Africa.
Poco lontano visitiamo anche una colonia di simpatici pinguini e riusciamo ad ammirare alcune balene.
Finalmente ci siamo: Cape Agulas!!!
Si inizia a risalire verso la costa orientale e visitiamo lo splendido parco De Hoop dove le dune bianchissime si annegano nell'oceano. Dalla cima ci godiamo lo spettacolo del passaggio di innumerevoli balene.
Da qui prendiamo la R62. Dopo aver visitato le Cango caves raggiungiamo Prince Albert, particolare paesotto.
.......segue.....