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La nostra Africa: 1^ tappa (07 nov-20 dic 2015)

La nostra Africa: 1^ tappa (07 nov-20 dic 2015)
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
a me personalmente questo modo di fare il resoconto mi piace, all'inizio ho pensato di essere inopportuno intervenendo e che voi avreste preferito avere lo spazio per scrivere senza continue interruzioni, invece con il passar dei giorni vedo che tutti intervengono e questo inframmezzamento di commenti e opinioni lo rende più dinamico più vivo e non una pagina statica  che quasi mai viene letta del tutto, ottimo a mio parere.



 
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 Rubylove [ Domenica, 31 Gennaio 2016, 14:57 ]


La nostra Africa: 1^ tappa (07 nov-20 dic 2015)
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
rommel1 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
La Maison Ourane (www.ouarane.com/) di Pippi è un ottimo punto di appoggio in Mauritania ed Adrani soddisfa tutte le richieste che uno può avere.
Luogo accogliente, pulito e simpatico, cosa si può chiedere di più?
Dai Marco leggi ancora un pò....  poi la sabbia finisce  


ti leggo ti leggo....come leggo ogni resoconto di viaggio sahariano e non...

Pippi ci va due volte l'anno alla casa di cinguetti. l'ultima volta che sono stato è stato in occasione del festival di cinguetti, anche se non ho dormito da lui perché non sapevo se riuscivo ad arrivarci, venivo dal nega passe dopo 5gg di fuoripista non troppo noto...



 
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 Marko [ Domenica, 31 Gennaio 2016, 15:13 ]
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
complimenti, siete riusciti a trasmettere le giuste emozioni necessarie per indurre in noi lettori il desiderio di metterci immediatamente in viaggio!    
Purtroppo, almeno per me, gli unici viaggi in questo periodo sono lavorativi, quindi tutt'altra storia....
Aspetto di leggere il seguito...



 
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 Swan770 [ Domenica, 31 Gennaio 2016, 16:16 ]
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
XVII° giorno lunedì 23/11/2015
Km 401867

La partenza è prevista per le 8.00 quindi, dopo una notte dove ho dormito benissimo, ci alziamo e, fatta la colazione e chiusa la tenda, partiamo puntualmente. Stamattina più sabbia che sassi, per la nostra felicità, provo anch’io a guidare ma questa sabbia non fa per me e desisto quasi subito. Tratti, pochi, difficili nei quali serve fare più passaggi per riuscire ad uscire dai catini, rigorosamente con le ridotte. Verso le 10.00 ci fermiamo per cercare dei reperti archeologici in un posto che conosce Shinan, e siamo fortunati. Infatti oltre a trovare punte di frecce e attrezzi agricoli, troviamo anche una macina bellissima con le sue pietre per macinare il grano. E’ bellissima ma pesantissima, calcoliamo  pesi  35-40  kg.
Proseguiamo ancora per un ora e poi, alle 11.30, ci fermiamo presso Guelb El Mouchè per il pranzo. Il posto è magnifico, il vento non ci dà tregua come anche il sole e il caldo ma non importa ne voglio accumulare quanto più possibile visto che al nostro rientro a casa troveremo solo nuvole e freddo. Dopo una mezz’ora di cammino incontriamo un piccolo villaggio, gli uomini scendono per vedere se hanno bisogno di qualcosa mentre alcune donne mi si avvicinano.

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Una di esse ha un bambino di pochi mesi in braccio, a gesti mi fanno capire che ha la febbre ma è talmente piccolo che non mi fido a dargli niente. Mi fanno una tenerezza infinita queste donne non appena capiscono che non le posso aiutare si fanno da parte. Continua a pensare che qui bisognerebbe venire con un camion di medicinali e forse solo un camion non basterebbe.
Continuiamo su piste sabbiose ma molto facili, mai ridotte e solo  in alcuni tratti inseriamo il blocco centrale, fino a raggiungere un altro villaggio in un posto dimenticato da Dio. Scopriamo che qui esiste una scuola, un edificio fatiscente con qualche libro e una lavagna. Conosciamo il maestro che orgoglioso ci mostra la scuola e noi allora gli consegniamo tutto il materiale di cartoleria che abbiamo portato con noi. Alla vista dei quaderni delle penne delle matite è quasi commosso tanto quanto noi.


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la consegna del materiale scolastico

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l'interno della scuola



Anche qui, nel posto dimenticato da Dio, la cultura esiste e viene insegnata ai più piccoli. Lasciamo il paese a malincuore, ci avevano offerto di passare la notte al villaggio, ma abbiamo ancora almeno un ora di luce e, visto le innumerevoli soste per cercare reperti e per farci una piccola doccia, oggi non abbiamo fatto molta strada. Verso le 17.00 ci fermiamo per fare campo in un altro magnifico posto. Qui la sabbia tende al rosso e siamo su un’altura che ci consente di vedere un panorama magnifico a 360°.

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Facciamo legna finchè c’è ancora luce, Ezio stasera ha intenzione di fare un falò perché in tutti questi giorni per colpa del vento non è stato possibile. Stasera cucino io per tutti guide comprese, pasta con le sarde. Il problema dei piatti non sussiste ma quello delle forchette si perché ne abbiamo solo 4 e ne servono 5. Problema risolto Shinan mangia gli spaghetti caldi con le mani!!! Quando si dice la fame!! Faccio i piatti mentre Ezio accende il fuoco e poi mi rilasso accanto ad esso. Anche se c’è ancora un po di vento è piacevole starsene accanto al fuoco e trascorrere la serata tra chiacchiere e risate. Lasciamo della  legna anche per domattina e andiamo a letto, io sono stanca e sinceramente non sto neanche troppo bene.


XVIII° giorno martedì 24/11/2015
Km 401958

Stanotte ho avuto la diarrea, sono stata malissimo, costretta ad alzarmi parecchie volte. Fuori c’era freddo e vento ed io avevo solo una maglietta a maniche corte quindi oltre al forte mal di  pancia mi sono completamente congelata. Mi alzo più stanca di prima, evidentemente Elhak, il posto in cui ci troviamo, non porta bene. Prima di partire gonfiamo un po’ i pneumatici, li portiamo a 1,8, e via verso Ksar el Barka. Il percorso è sempre disseminato di pietre ma la sabbia non manca specialmente quando si passa su dei letti di fiumi in secca. Anche il panorama cambia assomigliando di più ad un panorama prettamente africano costellato da numerose acacie. Giungiamo a Ksar el Barka,  verso le 10.20 e, mentre gli altri si fanno una camminata in questo villaggio abbandonato, io resto in macchina, non sono in piena forma fisica risento ancora della nottata passata al freddo e anche il mio stomaco brontola ancora.

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Ksar el Barka
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Ksar el Barka

Ksar el Barka, grande città fondata nel 1690 dalla tribù Kounta, è un luogo molto suggestivo che merita sicuramente una visita, anche se, come dimostrano le foto, la città otre ad essere ormai in rovina, l'avanzare inesorabile della sabbia la sta coprendo.


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Ksar el Barka


Finita la visita ripartiamo e, poco dopo, giungiamo presso il lago Gabon, splendido specchio d’acqua ricoperto da un erba verdissima, c’è ancora acqua perché tutte le volte che piove tutti i vecchi letti dei fiumi, ritornati in vita, si riversano in questo lago.

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 il lago Gabon


All'ora di pranzo arriviamo in un grosso villaggio dove ci fermiamo per mangiare, veniamo circondati dalle persone del posto ma, come da tutte le parti, non ci importunano. Credo che siano solo curiosi e magari se ci scappa una caramella sono anche contenti.


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La sosta pranzo, per i miei gusti, dura ogni giorno troppo, un ora e mezza/due ogni volta è decisamente una gran perdita di tempo. Alle 15.00 riprendiamo la pista sempre in direzione sud-ovest. Strada facendo ci fermiamo anche ad ammirare delle belle pitture rupestri.

 
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pitture rupestri


Non c’è molto da segnalare tranne la visione di altri villaggi e piccole soste per due insabbiamenti.
In uno è stato indispensabile l'uso della scaletta che ha due funzioni, una quella per la quale è stata costruita, cioè riuscire a raggiungere la bagagliera senza doversi arrampicare come scimmie, e la seconda quella di piastre. Dopo aver fatto egregiamente il loro lavoro, abbiamo dovuto cercarle sotto la sabbia perchè erano sparite.

 
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All'imbrunire decidiamo di far campo e,  anche se il terreno, come le piste, è molto sassoso riusciamo a trovare una bella duna dove posizionare le nostre auto. Dimenticavo di dire che ad un certo punto, dopo la sosta pranzo, siamo stati costretti ad aprirci la strada a colpi di ascia, la cosa divertente è stata vedere un vecchietto mauritano darci dentro col machete meglio di Ezio con la sua ascia. Miracolo!!in mezzo al nulla abbiamo rete quindi anche connessione internet, dopo tanti giorni è un delirio di messaggi da e verso i nostri amici e familiari. Prima di cenare si fa un piccolo breefing per decidere cosa fare domani e all’unanimità si decide di andare a Matmata. La Matmata tunisina è una città che mi sta molto a cuore, mi auguro che la Matmata mauritana non sia da meno. Dopo cena e, dopo aver lavato i piatti, accendiamo un bel fuoco. Ezio prova ad accenderlo con l’acciarino regalatogli per il suo compleanno e…funziona! Spegniamo il fuoco presto, siamo stanchi e alle 21.30 siamo già in tenda.




 
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 rommel1 [ Lunedì, 01 Febbraio 2016, 19:06 ]
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
Grazie Rommel e signora per questo diario di viaggio! bellissimo!

quando ci incontriamo per una grappetta?

ciao
Enrico



 
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 Enricokl [ Martedì, 02 Febbraio 2016, 12:49 ]
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
Pausa pranzo incollato al monitor per leggere questo bel resoconto di viaggio....
spero prima o poi di poter prendere parte ad un viaggio simile...
grazie per il racconto!!!



 
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 sbrune [ Martedì, 02 Febbraio 2016, 13:11 ]
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
x Enrico: dovevamo trovarci un giorno con Nicolas dalle sue parti in quanto voleva organizzare una giornata dedicata ai viaggi e  nell'occasione si sarebbe proiettato il nostro filmino dell'Uzbekistan/Kazakistan 2014. Purtroppo per vari motivi non siamo ancora riusciti a fissare una data. Potrebbe essere un'occasione per trovarsi e conoscersi altrimenti se passi dalle mie parti....

x sbrune: grazie, questa sta è una bella soddisfazione!



 
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 rommel1 [ Martedì, 02 Febbraio 2016, 14:28 ]
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
XIX° giorno mercoledì 25/112015
Km 402078

Stanotte a tenerci svegli è stato il vento, fortissimo tanto da farci scenderla dalla tenda, chiuderla e continuare a dormire in macchina. Partiamo alle 8.00 e già la sabbia è un casino, talmente soffice che dopo il passaggio di 2 vetture la terza si incasina.  Si spala si spinge si rispala, alle 9.00 siamo già sudati e impolverati, ma non desistiamo, siamo qui per questo no? Continuiamo su una pista sabbiosa ma più semplice fino ad incontrare il villaggio di Tourougueilin dove troviamo l’asfalto.


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il villaggio di Tourougueilin

Fatti una trentina di km troviamo un paese dove compriamo pane  e sigarette, non possiamo comprare altro perché non abbiamo soldi e qui non c’è una banca e siamo costretti a farci prestare 2.000 oughia da Adrani. Bisogna anche fare un passaggio al posto di polizia e consegnare la fiches. Chiediamo a Shinan il perché ci ha fatto prendere l’asfalto anziché farci fare pista ci dice che per fare questo percorso su pista ci vorrebbero 2 giorni. Ci arrabbiamo un po’ perché comunque è una decisione che avremmo dovuto prendere noi e non loro, solo perché non hanno voglia di perdere tempo in caso di insabbiamenti. Proseguiamo ancora per poco su asfalto, fortunatamente, e dopo aver ripreso la pista ci imbattiamo in diversi campi coltivati.


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A mezzogiorno ci fermiamo per il pranzo che, come al solito, dura anche troppo.

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Alle 14.00 ci rimettiamo in marcia verso Matmata. Il panorama e le piste cambiano nuovamente, stamattina dune e sabbia morbidissima, poi piste di sabbia dura e adesso sembra di essere all’interno di una foresta. È incredibile i cambiamenti di piste e paesaggi ma la cosa che mi piace maggiormente è la varietà di colori: bianco verde rosso nero arancio, davvero un arcobaleno.


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Arriviamo a Matmata verso le 15.30 superiamo il paese e la strada cambia nuovamente, adesso siamo su roccia e sassi pericolosi per le nostre gomme che sono a  1,4, le portiamo a 2. Ad un certo punto, dopo aver superato un uadi bellissimo, a piedi raggiungiamo la Vuelta di Matmata. Un posto incredibilmente bello e, se non fosse per le pietre giganti che ci sbarrano la strada, sarebbe un posto magnifico per fare campo.


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Alla fine troviamo delle pozze d’acqua vicino alle quali una decina di coccodrilli sono intenti a prendere il sole.

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Matmata


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Matmata


Valeva la pena fare questa passeggiata, tra andata e ritorno circa un ora e mezza, per ammirare questi magnifici animali. Durante la camminata di ritorno alle auto decidiamo di far campo presso lo ouadi di matmata, quello percorso precedentemente per raggiungere i coccodrilli. Se dovessi fare una classifica dei luoghi dove abbiamo fatto campo in Mauritania, questo sarebbe tra i primi posti. In attesa di preparare la cena, stasera pasta e fagioli, faccio un po’ di bucato, giusto i calzini e il foulard che uso per proteggere i capelli, il tutto puzza da far schifo. Vorrei potermi lavare anch’io, comincio ad entrare in sofferenza, ma mi sa che fino a dopodomani non se ne parla. Sempre sperando che a Tidjikja si trovi un albergo o un campeggio decenti. Stasera sono piuttosto stanca, le 2 notti insonni si fanno sentire, e se anche Ezio accende un bel fuoco e la luna illumina a giorno questa splendida location, io vado a letto presto, alle 21.00 dò la buonanotte a tutti.




XX° giorno giovedì 26/11/2015
Km 402187

Finalmente una dormita coi fiocchi, stanotte niente vento o altro a disturbare il mio sonno. Stamattina partiamo prima del solito, alle 7.30, ripercorrendo un tratto di strada fatto ieri fino a raggiungere il paese. I problemi arrivano dopo aver superato Matmata, paese fatiscente niente a che fare con la Matmata tunisina, infatti non ci sono piste e dire che il terreno è una sassaia è usare un eufemismo.


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La nostra velocità di crociera si aggira tra i 3 e i 4 kmh e questo per un paio d’ore, poi finalmente riusciamo a trovare una pista battuta meno sassosa. La nostra velocità di avanzamento migliora notevolmente.


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I diversi paesaggi e colori ci accompagnano anche oggi, l’unico problema è che in Mauritania, diversamente da Tunisia o Marocco, quando ne hai abbastanza di piste polverose e vuoi rientrare nella civiltà non trovi nulla, non un paese decente o un ristorante o un albergo, fai fatica anche a reperire il pane. Prendiamo l’asfalto per una quarantina di km per poi riprendere una pista che ci porterà a Rachid. Ci fermiamo per pranzo, anche oggi non ci smentiamo e quindi sosta fino alle 14.00. Proseguiamo su questa pista battuta fino ad incontrare un grosso villaggio dove troviamo un pozzo e facciamo finalmente un carico d’acqua nel serbatoio. Ovviamente non è che l’acqua sgorghi a fiotti e quindi ci mettiamo un po a fare il pieno del prezioso liquido, nel frattempo veniamo circondati affettuosamente dagli abitanti del villaggio.


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Sono simpaticissimi, i ragazzi ci chiedono di fargli foto e noi ovviamente non ci lasciamo pregare. Anche le ragazze non disdegnano, alcune sono bellissime, ma non sono così sfacciate. Ringraziamo per la loro gentilezza e, su pista sabbiosa con erba, ci dirigiamo verso nord-est. Non è difficile questo tipo di terreno, sembra che maciniamo km ma la nostra guida, anziché puntare su Rachid ci fa deviare verso nord in un percorso a zig zag. Scopriremo poi che vuole farci arrivare alla falesia in modo da percorrerla per raggiungere in gloria Rachid.
Facciamo campo più tardi del solito, verso le 18.30, e mentre le guide procurano la legna, io preparo la cena per tutti, stasera pasta col tonno. Il terreno intorno a noi è erboso, ma Shinan ci fa fare campo su una duna, questo ci consente di fare fuoco stasera senza rischiare di incendiare la flora vicina. Stasera fa più freddo del solito quindi il fuoco ce lo godiamo tutto, almeno fino alle 21.00, quando andiamo a dormire.




 
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 rommel1 [ Martedì, 02 Febbraio 2016, 15:02 ]
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Messaggio Re: La nostra Africa: 1^ tappa (07 nov-20 dic 2015) 
 
Rommel!, vai avanti così che è meraviglioso!



 
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 hackenzo [ Martedì, 02 Febbraio 2016, 15:10 ]
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Messaggio Re: La Nostra Africa: 1^ Tappa (07 Nov-20 Dic 2015) 
 
Bravo Rommel complimenti e grande vena la tua moglie, poche donne farebbero quello che lei ha fatto.



 
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 CONTEMATTO [ Martedì, 02 Febbraio 2016, 22:29 ]
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