In occasione della visita alle Meteore, non mancherà anche una tappa "al fresco" presso il lago di Plastira:
Il Lago Plastiras chiamato anche Tavropos Reservoir è un lago artificiale alimentato dal fiume Tavropos, che si trova nella regione di Karditsa, vicino all'omonima città.
L'idea di costruire una riserva di acqua nella zona fu concepita dal generale Nikolaos Plastiras (da qui il nome del lago) quando, nel 1925, andò in visita alla sua città natale nella zona. In quel periodo l'intera area fu devastata da una grande alluvione e dall'esondazione del fiume Tavropos.
Dopo la guerra, l'idea iniziale fu ripresa da Plastiras quando divenne il primo ministro e la affidò alla Power Corporation per il progetto di elettrificazione del paese. Iniziò quindi la costruzione della diga il 14 dicembre 1955 e il 30 ottobre 1960 fu inaugurata ufficialmente.
In occasione, invece, della visita ad Atene, sicuramente ci sposteremo di una settantina di chilometri a sud per andare a vede Capo Sounion:
In greco antico Άκρον Σούνιον - Άkron Soúnion e in greco moderno Aκρωτήριο Σούνιο - Akrotírio Soúnio, in latino Sunium promontorium e chiamato sotto la Repubblica di Venezia "Capo Colonne" è un promontorio situato sulla punta meridionale dell'Attica, a circa 69 km da Atene.
Su di esso si trovano, in posizione suggestiva, i resti di un tempio greco dedicato a Poseidone (foto sopra), e di un secondo tempio dedicato ad Atena, di cui sono però conservate solo le fondamenta.
Secondo il mito sarebbe il luogo dal quale Egeo, re di Atene, si sarebbe gettato nel mare al quale venne dato il suo nome (mar Egeo). Il primo riferimento letterario è nell'Odissea di Omero: doppiando il capo, muore il nocchiero della nave di Menelao, e sulla spiaggia sottostante vengono tenuti i suoi funerali.
Il sito era frequentato sin dalla fine dell'VIII secolo a.C., come provano i rinvenimenti archeologici, ed Erodoto ci informa che nel VI secolo a.C. vi si teneva una processione, nella quale i capi ateniesi si recavano al promontorio via mare su una barca sacra.
Il tempio arcaico fu probabilmente distrutto durante l'invasione di Serse dell'Attica del 480 a.C. Dopo la sconfitta persiana nella battaglia di Salamina una intera trireme nemica venne portata nel santuario e dedicata a Poseidone. Il tempio venne ricostruito in marmo probabilmente intorno al 440 a.C. Durante la guerra del Peloponneso, nel 413 a.C., il sito venne fortificato.
Il tempio era un periptero dorico esastilo (con sei colonne sulla facciata); del colonnato restano tuttora in piedi 18 colonne delle 42 originarie. La posizione panoramica a picco sul mare lo rese ben noto ai viaggiatori e fu visitato anche da lord Byron, che vi lasciò incisa la propria firma sulla base di una delle colonne e che menzionò il Sounion nel suo poema Don Juan.
Gli scavi archeologici nel sito furono iniziati nel 1906 e portarono al rinvenimento di una statua di kouros (il Kouros del Sunio) e di un rilievo votivo oggi conservati nel Museo archeologico nazionale di Atene.
Ma questo promontorio non è famoso solo per le sue leggende e per i suoi resti archeologici, ma anche per gli splendidi panorami. La posizione a picco sul mare colpisce chi lo visita per il senso di libertà e pace che si percepisce. Sembra di poter dominare il mar Egeo cullati dal rumore delle onde, invasi dai profumi e colori del Mediterraneo.
Tra l'altro, lungo il percorso che da Atene ci conduce a Capo Sounion, potremo osservare e visitare alcune tra le più belle spiagge della costa, tipo quella di Varkiza.